Quanto è lunga la lista delle “scuse” che ci diciamo, che raccontiamo, per non intraprendere un percorso di psicoterapia? Se ti sei trovato in uno stato di sofferenza psichica, quanto tempo ti ci è voluto per decidere di andare dallo psicologo? Forse non è stata una delle tue prime scelte, non è stata un’opzione che ti è saltata subito in mente, alcune tue difese si sono erette come muri. Un disagio psichico o esistenziale è percepito di gran lunga diversamente rispetto ad un dolore fisico, ad una condizione medica. Per alcuni è più semplice andare dal cardiologo, dall’ortopedico o dal medico di base, raccontare i sintomi e accogliere un processo di cura, piuttosto che andare dallo psicologo e raccontare i sintomi di una sofferenza psichica o emotiva.
Abbattiamo qualche muro.
“Sto male emotivamente ma non so a chi rivolgermi.”
Quando si è in sofferenza è naturale sentirsi disorientati. Lo psicologo o lo psicoterapeuta è un professionista che è formato apposta per prendersi carico proprio di quel “sto male” emotivo ed intimo per cui non sai a chi rivolgerti. Ti aiuta a chiarificare i motivi del tuo malessere, a identificare sintomi e conseguenze e progetta con te un percorso di consapevolezza.
“Sto passando un momento difficile ma non andrò dallo psicologo, mi basta parlare con un amico.”
Avere degli amici con cui confidarsi è fondamentale, ma lo psicologo, a differenza del tuo amico, non ti giudica, ma si apre a te completamente senza riserve, ti accoglie senza etichettarti e predispone uno spazio tuo dove esprimerti liberamente. Se ci fai caso quando ti confidi con un amico, può accadere che tu ometta qualche dettaglio, o che tu attenda una sua opinione e finirai col chiedergli se hai fatto bene o meno in una determinata situazione. In altre parole, attendi il giudizio. Può anche accadere che alla richiesta di un consiglio te ne vengano dati molteplici, ma saranno adatti a te? Lo psicologo ti accompagna a cercare da solo la soluzione ai tuoi problemi, perché ogni cambiamento venga da te e sia veramente efficace.
“Ho consultato qualsiasi medico, ma dallo psicologo non ci vado; non sono mica matto!”
Se abbiamo l’ansia da chi andiamo? Se ti senti triste per la perdita di una persona cara tanto da non riuscire più a fare le cose che facevi prima, forse il medico può aiutarti con un farmaco, ma basterà questo? Dopo qualche consulto per il bruciore di stomaco dovuto allo stress, forse il bruciore si è attenuato ma lo stress è rimasto ingestibile; il tuo lutto non è stato adeguatamente compreso anche se sei riuscito a riprendere il lavoro; non hai compreso bene da dove origina l’ansia anche se ti senti “rilassato”. Lo psicologo non ti prescriverà farmaci salvifici, ma ti aiuterà a superare la tua situazione esistenziale andando alla radice e dando valore alla tua storia di vita affinché ogni cambiamento possa essere autogeno e stabile. Infine lo psicologo non è il dottore dei matti. Questo stereotipo connesso con la psicologica è antiquato e fuori moda! Nella mia esperienza clinica mi capita di accogliere chiunque, anche chi non soffre di nessun disagio mentale, ma semplicemente vuole conoscersi meglio, capire i propri meccanismi, capire come interagire con chi si ha intorno, scegliere o prendere importanti decisioni o semplicemente fare il punto della propria situazione attuale.
“Sto male, ma non è così grave da consultare uno psicologo.”
A volte uno stato di sofferenza ci fa percepire una perdita del controllo ed un sentimento di impotenza. È necessario a volte far degenerare una situazione per prendere atto di un problema, oppure puoi prevenire al primo sintomo di malessere. Qualsiasi strategia decidi di adottare, l’importante è iniziare. Decidere di intraprendere un percorso significa lottare un po’ contro di noi: i meccanismi di difesa tenderanno a proteggere la condizione anche se patologica, quindi iniziare una psicoterapia richiede impegno e costanza. La psicoterapia mette in chiaro alcuni aspetti di noi che conosciamo poco, e questo può far paura. Iniziare un percorso comporta un cambiamento che inizia già nel momento in cui si contatta il professionista, e questo può terrorizzare. È importante iniziare tanto quanto rispettare i propri tempi e i propri sentimenti.
“Se vado dallo psicologo non ne esco più.”
Questo è un altro stereotipo che vede la stanza dello psicologo come un buco nero che ti risucchia per anni. La psicoterapia è un processo che è sicuramente non immediato, non è una pillola a settimana per un mese e si è guariti. Ma è sicuramente un processo che segue i tempi del paziente. Quella stanza è uno spazio tuo, che puoi gestire, il progetto terapeutico che il professionista ti propone deve essere condiviso per avere i frutti e se hai qualche dubbio o preoccupazione confrontarsi è sempre una buona idea.
“Lo psicologo costa troppo.”
Il costo dello psicologo risulta essere in linea con i tariffari di qualsiasi altro professionista che si consulta privatamente. Ma non è impossibile eccedere alle prestazioni a prezzi più agevolati. Il Sistema Sanitario Nazionale rende disponibile le prestazioni psicologiche pagando il ticket, esistono i consultori che erogano un servizio in alcuni casi anche gratuito, o anche assicurazioni che tramite convenzioni ammortizzano i costi, inoltre la spesa, essendo sanitaria, è detraibile dal 730, sia che ci si rivolga alla Usl, sia al privato.
A volte prendere il primo appuntamento sembra proprio un atto di coraggio, ma ciò che può succedere durante un percorso psicologico, per quanto dura possa essere, può mostrarti meravigliose strade alternative per affrontare i problemi, strade di cui eri già a conoscenza senza saperlo.