Suona la campanella. Ragazzi, forse adolescenti, s’incamminano pigramente verso un’enorme blocco grigio. Ed io con loro. Una sensazione di familiarità mi formicola lungo la spina dorsale. Sento i miei passi sicuri, come se sapessi dove andare. Sì perché io conosco questo posto, si tratta del liceo ed io sono una quindicenne in un corpo più adulto. La professoressa parla, siamo alla fine dell’anno scolastico, si faccia avanti chi deve recuperare! “Proprio tu, non hai neanche un’interrogazione da quando è iniziata la scuola!”. Sono seduta al mio banco di 17 anni fa, e non ho con me neanche una penna. Lo scenario diventa confuso, sento risa, scalpitii di ragazzi entusiasti, qualcuno che urla, la professoressa mi indica con sguardo accigliato. Sento paura, senso di scoraggiamento, tristezza, quel non classificato che mi attende come una sentenza…un anno come se non fossi mai esistita!
Sono sempre stata affascinata da ciò che talvolta accade durante il sonno. Le esperienze che viviamo, come quella che ho descritto, non sono sempre felici. Le emozioni all’interno dello stato onirico sono di angoscia e paura, tristezza e senso di scoraggiamento. Quante volte vi è capitato di fare un sogno simile? Un raccontino come un altro, una storiella senza alcun senso e inoltre non così terrorizzante. Eppure, quel sogno per me è stato tra i più angoscianti. I sogni hanno il potere di far emergere emozioni e vissuti che a volte ci portano lontano, nel passato o anche nel futuro.
Non è forse vero che ogni mattina, se qualcosa riaffiora alla memoria riguardo ciò che abbiamo sognato, cerchiamo una spiegazione, una interpretazione? Talvolta tale interpretazione è talmente difficile da raggiungere, da lasciarci un alone di mistero, come se ci fosse davanti a noi un messaggio criptato che nasconde un segreto. Ed in effetti è esattamente così.
Il primo ad occuparsi dei sogni, è stato Sigmund Freud. Nel suo libro “L’Interpretazione dei sogni” Freud S. (1899) fornisce il suo metodo di interpretazione, cercando di rispondere ai molti interrogativi, punti incerti, e punti in ombra rimasti intatti nel corso degli studi, nel corso della storia. Freud prima di tutti aveva come intuito che il sogno celasse qualche significato e che per scovarlo si dovesse decodificare il messaggio onirico. Se ne accorse attraverso i suoi pazienti, che impegnati nel processo terapeutico raccontavano ogni idea e pensiero riguardante le loro vite, ed insieme a queste informazioni riportavano sempre anche i sogni.
Nella pratica clinica non di rado mi capita di rispondere a domande quali: come nasce un sogno? Perché ho fatto questo sogno e cosa significa?
Non produciamo un sogno secondo un principio di casualità. Innanzitutto, il contenuto onirico rispecchia impressioni assimilate nei giorni precedenti, e sono appunto queste a costituire l’impalcatura del sogno. È interessante scoprire che anche se al risveglio sul mio taccuino ho scritto con fluidità il sogno, in realtà ciò che accadde nella mente durante la notte è stato un balenare di immagini con elementi costanti ma senza nessun senso apparente. Siamo noi al mattino che facciamo di tutto per dare un filo logico, riordinando le immagini cercando, il più possibile, di dare un senso. Nel mio lavoro, il sogno è una fonte preziosa di informazioni più o meno accessibili, una stretta feritoia che conduce all’inconscio. Interpretare un sogno significa quindi giungere a delle consapevolezze ed arricchire la conoscenza di noi stessi. Sempre Freud scoprì come il simbolismo del sogno si potesse definire come una fuga di informazioni dall’inconscio: il materiale troverebbe una via di fuga durante il sonno, quando le difese dell’Io sono a riposo. Tuttavia, la censura riesce sempre ad agire sul contenuto, attraverso deformazioni e spostamenti che rendono il sogno altamente simbolico e metaforico, pertanto è necessaria una cauta interpretazione per capirne il senso.
Il metodo di Freud consiste nel predisporre una condizione di rilassatezza, facendo assumere al paziente una posizione sdraiata ad occhi chiusi e invitarlo ad evitare ogni giudizio gli venga in mente, mentre va alla ricerca della sua interpretazione del sogno. Il metodo consiste non nel considerare il sogno nel suo insieme, ma il sogno nelle sue parti, invitando il paziente ad esprimere i suoi pensieri riguardo ogni singola parte del sogno.
Nel processo di interpretazione il sogno viene quindi scorporato nelle sue parti principali, come un film diviso in scene o atti, che vengono sottoposte singolarmente all’interpretazione, esprimendo tutti i pensieri che nascono per associazione dal contenuto onirico. Non è semplice come si potrebbe immaginare, interpretare una scena onirica. Il sogno ha la grande caratteristica di essere deformato, in altre parole il significato reale, non è così di immediate fattezze.
Nel mio lavoro posso riscontrare come l’abilità di interpretare i sogni viene acquisita sempre di più con la pratica e a partire da alcune piccole accortezze, prima fra tutte evitare di giudicare i propri pensieri. Invito sempre a prendere nota della propria attività onirica, soprattutto le persone che ne hanno una grande produzione, poi li guido passo dopo passo a giungere ognuno alla propria interpretazione.
Ora che sai come si struttura un sogno e come procedere ad una interpretazione, comincia a prendere nota dei sogni che ti hanno colpito maggiormente. Poi predisponi un ambiente sereno, in posizione sdraiata e ad occhi chiusi entra in uno stato di rilassamento facendo dei respiri lenti e profondi.
Ricorda ciò che hai sognato e come se stessi raccontando la trama di un film, ripercorri ogni avvenimento in sequenza. Ascolta il corpo, le emozioni che emergono. Dividi il film in atti o scene e dà loro un nome come un titolo. Prendi in esame la scena una per volta, concentrati su di essa, annota dentro di te l’emozione che provoca e tutti i pensieri che ad essa si associano. Lasciati trasportare da loro, osserva dove ti portano, collega l’emozione ad un momento della vita passata o ad un evento che sai ti attende in futuro.
Si può giungere a delle consapevolezze su sé stessi, ricordare eventi passati che credevamo di aver dimenticato, persino intuire il nostro vero sentire riguardo una situazione e qualche volte aiutarci a prendere delle decisioni basandoci sulle nostre reali emozioni. Il sogno è una comunicazione che abbiamo inviato a noi stessi quindi non giudicarla e accogli le emozioni che porta con sé, loro sono le vere rivelazioni.
“Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni” Vincent Van Gogh